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Btp Green, nuovo asset del ministero del Tesoro

Btp Green
Btp Green

Il Tesoro si prepara a lanciare sul mercato un fresco BTp Green con scadenza nell’ottobre del 2037. Il ministero, situato in via XX settembre, ha comunicato di aver conferito il compito a un gruppo di istituti bancari, tra cui Bnp Paribas, Crédit Agricole (Corp. inv. bank), Deutsche Bank A.G., NatWest Markets N.V. e UniCredit, per la distribuzione. I BTp Green, come spiegato in una comunicazione, sono strumenti finanziari del governo destinati a finanziare iniziative che hanno un impatto positivo sull’ambiente.

Dimensioni del Portafoglio e Emissioni del 2024

Il volume di risorse disponibili per tutte le emissioni previste nel 2024, compresa la riapertura in asta del BTp Green 2031 nel marzo di quest’anno, oscilla tra 11,5 e 13,5 miliardi di euro. Il Ministero del Tesoro ha ricordato che il primo BTp Green è stato emesso dal Tesoro a marzo del 2021 e maturerà il 30 aprile 2045.

Caratteristiche dei BTp Green

I BTp Green sono titoli di lungo termine con le stesse caratteristiche dei tradizionali Buoni del Tesoro Poliennali: garantiscono un tasso di interesse fisso pagato a intervalli semestrali e il rimborso del valore nominale al momento della scadenza.

Accesso e Negoziazione dei BTp Green

Gli investitori istituzionali possono scambiare questi titoli sia sul mercato regolamentato secondario (Mts) per operazioni di almeno 2 milioni di euro, sia su mercati non regolamentati. I risparmiatori individuali possono negoziare i BTp Green sul MoT con un taglio minimo di 1.000 euro o su altre piattaforme di negoziazione, seguendo il principio della migliore esecuzione stabilito dalla normativa Mifid.

Utilizzo dei Fondi Raccolti

Nella comunicazione si specifica come i fondi raccolti saranno spesi, con una ripartizione dettagliata per categoria. Maggiori quote di spesa sono destinate all’efficienza energetica e ai trasporti nel periodo 2021-2024, seguiti da investimenti in ricerca, prevenzione dell’inquinamento, tutela ambientale e fonti rinnovabili. La maggior parte delle spese si concentrerà sugli anni 2023 e 2024, basandosi su dati storici e stime per l’anno in corso.

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