Thomas “Tommy” Burns, indimenticabile stella del Celtic Glasgow, potrebbe diventare il primo calciatore santo della storia della Chiesa cattolica. L’ex centrocampista scozzese, scomparso prematuramente nel 2008 a soli 51 anni per un melanoma, è oggetto di una campagna di canonizzazione che ha catturato l’attenzione internazionale per la straordinaria combinazione tra eccellenza sportiva e virtù cristiane che caratterizzò la sua vita.
Tommy Burns La Carriera da Giocatore: Una Leggenda Biancoverde
Tommy Burns nacque il 16 dicembre 1956 nel quartiere Calton di Glasgow, crescendo in una famiglia cattolica e frequentando la St Mary’s Roman Catholic School e la St Mungo’s Academy. La sua passione per il Celtic iniziò fin da bambino, quando militava nel St.Mary’s Boys Guild e successivamente nell’Eastercraigs Boys Club e nel Celtic Boys Club.
Il centrocampista esordì con la maglia del Celtic il 19 aprile 1975 contro il Dundee United, sotto la guida del leggendario manager Jock Stein. Dal 1975 al 1989, Burns divenne una colonna portante della squadra, collezionando 503 presenze e segnando 82 gol. La sua carriera fu costellata di successi: sei campionati scozzesi, cinque Coppe di Scozia e una Coppa di Lega scozzese. La sua stagione migliore fu quella del 1983-84, quando realizzò 13 gol in 55 apparizioni complessive.
Burns fu anche un pilastro della nazionale scozzese, guadagnandosi otto convocazioni tra il 1981 e il 1988. La sua carriera da giocatore si concluse al Kilmarnock, dove iniziò anche la sua esperienza come allenatore.
Dal Campo alla Panchina: Il Ritorno a Casa
Nel 1994, Burns tornò al Celtic come manager, in un momento particolarmente difficile per il club. La sua gestione culminò con la vittoria della Coppa di Scozia del 1995, il primo trofeo conquistato dal Celtic dopo sei anni di digiuno. Nonostante il licenziamento nel 1997, Burns mantenne sempre un legame indissolubile con il club.
Dopo una breve parentesi al Reading (1998-1999), nel 2000 fece definitivamente ritorno al Celtic, ricoprendo diversi ruoli: assistente allenatore, responsabile del settore giovanile e coach della prima squadra. Dal 2002 al 2007 fu anche assistente della nazionale scozzese.
Il Cammino Verso la Santità: Fede e Opere di Carità
Ciò che rende eccezionale la figura di Tommy Burns non sono solo i successi sportivi, ma la sua profonda fede cattolica e le numerose opere di carità compiute in silenzio. Come riportato da Avvenire, Burns era “fervente cattolico, amato dai compagni e dagli avversari, in molti gli riconoscono una vera santità, silenziosa e operosa”.
Un episodio emblematico della sua santità è emerso recentemente: Burns salvò una persona dal suicidio, parlando con lei e convincendola a non compiere il gesto estremo. Chris McLaughlin, membro del comitato per la canonizzazione, ha rivelato che “qualcuno si avvicinò a un membro della famiglia Burns e disse ‘Tommy mi ha salvato la vita’. Quest’uomo era suicida, e in qualche modo Tommy lo scoprì e lo convinse a non farlo”.
La sua personalità trascendeva le divisioni calcistiche: nonostante giocasse per il Celtic, tradizionalmente cattolico, mantenne strette amicizie con figure del Rangers, club storicamente protestante, come Walter Smith e Ally McCoist. Questi legami testimoniano la sua capacità di unire le persone al di là delle differenze religiose e sportive.
Una Canonizzazione Storica
Attualmente, è nato un comitato che sta promuovendo l’iter per la canonizzazione, con la famiglia Burns che ha presentato una formale richiesta al Vescovo di Paisley. Se la canonizzazione dovesse andare in porto, Burns diventerebbe il primo calciatore santo della storia e il primo scozzese canonizzato dal 1976, quando venne proclamato santo John Ogilvie.
Il Celtic, fondato nel 1887 dal frate marista Brother Walfrid per integrare i poveri irlandesi e cattolici di Glasgow, ha sempre mantenuto una forte identità religiosa. Tommy Burns rappresenta l’incarnazione perfetta di questi valori, combinando eccellenza sportiva e virtù cristiane in modo esemplare, rendendo la sua possibile canonizzazione un evento di portata storica per il mondo del calcio e della fede.
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