Il 2 giugno rappresenta una data fondamentale nella storia italiana, celebrando la nascita della Repubblica e il trionfo della democrazia dopo il ventennio fascista e la Seconda Guerra Mondiale. Questa giornata commemora il referendum istituzionale del 1946, quando gli italiani scelsero la repubblica con il 54,3% dei voti, segnando anche il primo voto delle donne nella storia del paese. La festa, celebrata per la prima volta nel 1947, è diventata il simbolo dell’unità nazionale e dei valori democratici che caratterizzano l’Italia moderna.
Le Origini della Festa della Repubblica: Il Referendum del 1946
La Festa della Repubblica italiana affonda le sue radici nel referendum istituzionale del 2 giugno 1946, un momento storico che segnò definitivamente il passaggio dall’Italia monarchica a quella repubblicana. Il percorso verso questo appuntamento democratico iniziò già durante la guerra, quando il decreto legge luogotenenziale n. 151 del 25 giugno 1944, emanato dal governo Bonomi pochi giorni dopo la liberazione di Roma, stabilì che alla fine del conflitto sarebbe stata eletta un’assemblea costituente per scegliere la forma dello stato e dare al paese una nuova costituzione.
Successivamente, il decreto legislativo luogotenenziale del governo De Gasperi del 16 marzo 1946 affidò specificamente a un referendum popolare la decisione sulla forma istituzionale dello stato, mentre un decreto parallelo fissò le norme per le contemporanee votazioni per l’Assemblea costituente. La campagna elettorale fu particolarmente vivace e l’affluenza alle urne raggiunse livelli straordinari: votò l’89,1% dei 28.005.449 aventi diritto, per un totale di quasi 25 milioni di votanti.
I Risultati Storici e la Proclamazione della Repubblica
I risultati del referendum furono proclamati il 10 giugno 1946 dalla Corte di Cassazione, riunita in seduta solenne presso la Sala della Lupa in Palazzo Montecitorio. Giuseppe Pagano, presidente della Corte di Cassazione, comunicò ufficialmente i dati finali: 12.718.641 voti a favore della repubblica, pari al 54,3% dei voti validi, contro 10.718.502 elettori che si erano espressi per la monarchia, pari al 45,7%. Subito dopo la proclamazione, il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi assunse le funzioni di Capo provvisorio dello Stato, segnando ufficialmente la nascita della Repubblica italiana.
Questo momento storico rappresentò anche un’importante conquista per i diritti civili, poiché il 2 giugno 1946 fu la prima occasione in cui le donne italiane poterono esercitare il diritto di voto. La partecipazione femminile fu significativa, con percentuali di votanti donne addirittura superiori a quelle maschili nell’Italia meridionale e insulare, e portò all’elezione di 21 donne all’Assemblea Costituente, le cosiddette “madri costituenti”.
La Tradizione della Parata del 2 giugno
La Festa della Repubblica fu celebrata per la prima volta nel 1947, ma è nel 1948 che si consolidò una delle tradizioni più iconiche: la parata militare a Roma in via dei Fori Imperiali. Questa manifestazione, che divenne parte stabile del protocollo celebrativo, rappresenta non solo l’omaggio alle forze armate ma anche la continuità democratica e istituzionale della Repubblica italiana. Il 2 giugno è considerato la più importante tra le feste civili nazionali italiane, distinguendosi dal 25 aprile (festa della liberazione), dal 1° maggio (festa dei lavoratori) o dal 4 novembre (Giornata dell’Unità nazionale e delle forze armate), poiché celebra specificamente la nascita dello Stato italiano nella sua forma repubblicana. Tuttavia i festeggiamenti sono ripresi, dopo decenni di pausa, a partire dal 2001.
Il Significato Contemporaneo della Repubblica
Oggi, essere una repubblica significa per l’Italia l’affermazione di principi democratici fondamentali che permeano l’intera struttura statale e sociale del paese. La forma repubblicana rappresenta la sovranità popolare, il pluralismo politico e la separazione dei poteri, valori che si contrappongono all’autoritarismo del passato fascista e al sistema monarchico precedente.
La celebrazione del 2 giugno mantiene una rilevanza particolare nel dibattito pubblico contemporaneo, come testimoniato dall’evoluzione del discorso politico che ha accompagnato questa ricorrenza dalle prime celebrazioni del 1946 fino ai giorni nostri. La festa continua a essere un momento di riflessione sull’identità nazionale e sui valori costituzionali che guidano l’Italia contemporanea. La Festa della Repubblica del 2 giugno rimane un appuntamento fondamentale per la memoria collettiva italiana, simboleggiando la scelta democratica di un popolo che, uscito dalla guerra e dalla dittatura, decise di costruire il proprio futuro sui principi della libertà e della partecipazione civica. Celebrare questa ricorrenza significa riaffermare l’impegno verso quei valori repubblicani che, nati dal referendum del 1946, continuano a costituire il fondamento dell’Italia democratica.
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