Skip to content

Mozzarella di Bufala, Mare e Archeologia tra Capaccio, Battipaglia e l’intera Campania

La Mozzarella di Bufala, la costa Tirrenica e i Templi di Capaccio-Paestum
La Mozzarella di Bufala, la costa Tirrenica e i Templi di Capaccio-Paestum

La Mozzarella di Bufala Campana DOP è un’eccellenza gastronomica italiana, riconosciuta a livello mondiale per le sue qualità organolettiche e nutrizionali. Questo formaggio, l’unico ad essere prodotto esclusivamente con latte di bufala ad aver ottenuto la Denominazione di Origine Protetta (DOP) nel 1996, è il risultato di secoli di tradizione e di un rigore che si riflette nel processo di produzione. La sua autenticità e la sua qualità sono tutelate e promosse dal Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana DOP, istituito nel 1981, che svolge un ruolo cruciale nella salvaguardia, controllo, valorizzazione e promozione di questo straordinario prodotto.

Mozzarella di Bufala: il marchio DOP

Il riconoscimento DOP non è un semplice marchio, ma uno strumento economico strategico che protegge l’autenticità del prodotto, favorendo la differenziazione sul mercato e generando valore lungo l’intera filiera produttiva. Tale quadro normativo distingue legalmente la Mozzarella di Bufala Campana autentica da imitazioni e concorrenze sleali. Garantendo l’autenticità e la qualità, la DOP consente ai produttori di ottenere prezzi più elevati e di costruire la fiducia dei consumatori, rafforzando così la stabilità economica e la crescita della filiera bufalina. Ciò dimostra come l’azione collettiva e la protezione normativa siano essenziali affinché una specialità regionale possa prosperare e mantenere il proprio vantaggio competitivo in un mercato globalizzato.

L’importanza del territorio nella produzione di mozzarella

Il territorio campano riveste un’importanza fondamentale per la produzione della Mozzarella di Bufala Campana DOP. L’area di produzione designata comprende l’intera provincia di Caserta e di Salerno, oltre a parti delle province di Napoli e Benevento. Queste regioni sono descritte come “perle di bellezza, incastonate tra mari e monti, paesaggi, arte e natura”, offrendo un ambiente ideale per l’allevamento delle bufale. All’interno della provincia di Salerno, la zona del Cilento è particolarmente rilevante, nota per la sua ricca storia antica, con l’area archeologica di Paestum che si annovera tra le meglio conservate al mondo. Questa sinergia tra patrimonio naturale, storico e agricolo conferisce al prodotto un contesto unico.

L’industria bufalina è profondamente radicata nel tessuto storico ed ecologico della regione, definendo un “terroir” distintivo che è alla base dell’unicità del prodotto e della resilienza del settore. La presenza dell’allevamento bufalino nel Sud Italia è documentata tra il XII e il XIII secolo, divenendo una realtà economica ben consolidata. Le osservazioni di Goethe nel 1786, che descriveva le bufale nella Piana di Paestum, testimoniano come l’allevamento bufalino fosse l’unica forma di attività agricola e zootecnica in grado di trasformare le risorse foraggere dei terreni pianeggianti e paludosi in un prodotto che oggi sostiene una delle attività economiche più fiorenti del territorio. Questa resilienza storica, unita ai “gesti antichi” e ai metodi di lavorazione tradizionali tramandati di generazione in generazione 1, contribuisce al “terroir” distintivo della Mozzarella di Bufala Campana, dove le sue qualità uniche sono inscindibilmente legate all’ambiente specifico e al sapere secolare della Campania. Questa profondità storica aggiunge un significativo valore culturale ed economico, elevando il prodotto al di là di una semplice merce.

Il Latte di Bufala e i Suoi Derivati: Proprietà e Produzione

Il latte di bufala è la materia prima insostituibile per la produzione della Mozzarella di Bufala Campana DOP e di altri latticini pregiati. Le sue proprietà distintive lo differenziano notevolmente dal latte vaccino, conferendogli particolari benefici nutrizionali e organolettici.

Pregi del Latte di Bufala rispetto al Latte di Mucca

Il latte di bufala presenta un profilo nutrizionale superiore rispetto al latte di mucca sotto diversi aspetti. Contiene una minore concentrazione di colesterolo e una maggiore quantità di acidi grassi insaturi, comunemente definiti “grassi buoni”. Inoltre, vanta proprietà antiossidanti più elevate rispetto al latte vaccino, rendendolo complessivamente più salutare. Un vantaggio significativo è il suo contenuto inferiore di lattosio, facilitato dall’ampia presenza di lattobacilli e lieviti benefici che ne favoriscono la digestione. Ciò lo rende più adatto anche a persone con lievi intolleranze a questo zucchero. Dal punto di vista sensoriale, il latte di bufala è descritto come dolce, ricco, con un leggero sentore muschiato. Sebbene il latte vaccino sia meno denso e contenga una percentuale maggiore di acqua, con meno grassi e calorie, la composizione unica del latte di bufala offre una diversità microbica favorevole per il corretto funzionamento dell’intestino e della flora batterica, oltre ad alti livelli di aminoacidi essenziali come treonina, serina e valina, fondamentali per il metabolismo.

Il profilo nutrizionale peculiare del latte di bufala e dei suoi derivati crea una differenziazione di mercato di grande valore. Le costanti indicazioni, presenti in diverse fonti, riguardo al minor contenuto di colesterolo, alla maggiore presenza di “grassi buoni” e alla ridotta quantità di lattosio nel latte di bufala non sono solo dati scientifici, ma rappresentano punti di forza fondamentali. Questi attributi posizionano la Mozzarella di Bufala e i suoi derivati come alternative premium e più salutari rispetto ai prodotti a base di latte vaccino. Ciò consente al settore di rivolgersi a specifici segmenti di consumatori, come individui con lievi intolleranze al lattosio, appassionati di salute o coloro che seguono diete chetogeniche, e di giustificare prezzi più elevati. Questo posizionamento strategico contribuisce in modo significativo alla robustezza economica complessiva e alla resilienza del mercato dell’industria lattiero-casearia bufalina, elevandola oltre un generico prodotto lattiero-caseario verso una nicchia specializzata e di alto valore.

Valori Nutrizionali della Mozzarella di Bufala Campana

La Mozzarella di Bufala Campana è un alimento denso di nutrienti. Per 100 grammi di prodotto, i valori medi sono i seguenti:

NutrienteValore Medio per 100gRDA/Note
Calorie (kcal)264-288Apporto moderato
Proteine (g)13-21Alto valore biologico
Grassi (g)22-24Buona percentuale di insaturi
Carboidrati (g)0.4-0.8Molto basso
Colesterolo (mg)< 50-60Inferiore al fiordilatte
Lattosio (g)< 0.4-0.7Adatta a lievi intolleranze
Calcio (mg)245-300Fondamentale per le ossa
Fosforo (mg)195-35045-50% RDA
Vitamina B12 (µg)1.7-2.1Quasi completa RDA
VitamineB1, B2, B6, Niacina, EAntiossidanti
MineraliZinco, Ferro, MagnesioContribuiscono alla salute

Valori Nutrizionali Comparativi della Mozzarella di Bufala Campana DOP per 100g

La mozzarella di bufala è un’ottima fonte di proteine ad elevato valore biologico. Presenta un apporto moderato di grassi, con una buona percentuale di grassi insaturi, e un basso contenuto di colesterolo, inferiore a quello della mozzarella di latte vaccino. Fornisce elevate quantità di calcio e fosforo, essenziali per la salute delle ossa. È inoltre ricca di vitamine idrosolubili (B1, B2, B6 e Niacina), vitamina E e zinco, che contribuiscono a contrastare l’azione dei radicali liberi.

Mozzarella di Bufala: quanta ne possiamo mangiare?

Nonostante alcune credenze comuni, la mozzarella di bufala si integra bene in una dieta bilanciata, purché consumata nelle giuste quantità. Il suo apporto calorico è considerato moderato. In un regime ipocalorico, si consiglia una porzione di circa 150 grammi di mozzarella di bufala, rispetto ai 200 grammi per la mozzarella di mucca. Una piccola mozzarella (circa 100 grammi) può coprire quasi interamente la dose giornaliera raccomandata (RDA) di Vitamina B12 (2,1 µg su 2,4 µg RDA) e circa la metà della RDA di Fosforo (350 mg su 700 mg RDA) per un adulto. Le porzioni più comuni in commercio sono spesso da 125 grammi o più. Un bocconcino da 50 grammi contiene circa 136 kcal, una mozzarellina da 125 grammi circa 340 kcal e una mozzarella da 250 grammi circa 680 kcal. La mozzarella di bufala può essere consumata indifferentemente a pranzo o a cena.

Quanto latte serve per realizzare un kg di mozzarella?

Il processo produttivo della Mozzarella di Bufala Campana è caratterizzato da specifici ritmi e rese.

MetricaValore
Produzione giornaliera di latte per bufala7-10 Litri
Durata media lattazione270-277 Giorni
Litri di latte per 1 kg di mozzarella4 Litri

Il periodo di lattazione di una bufala dura in media tra i 270 e i 277 giorni. Durante questo arco di tempo, una bufala produce quotidianamente circa 7-10 litri di latte, con una media attestata sui 9 litri per capo. Per la realizzazione di un chilogrammo di Mozzarella di Bufala, sono necessari circa 4 litri di latte di bufala.

La resa relativamente elevata del latte in mozzarella contribuisce alla sostenibilità economica dell’allevamento bufalino. Con una bufala che produce in media 7-10 litri di latte al giorno e un fabbisogno di 4 litri per chilogrammo di mozzarella, una singola bufala può produrre tra 1,75 e 2,5 kg di mozzarella al giorno. Questa efficienza di conversione, unita al prezzo di mercato premium della Mozzarella di Bufala Campana DOP (ad esempio, altre 15 €/kg), spiega l’attrattiva economica intrinseca dell’allevamento bufalino. Tuttavia, le osservazioni riguardo alla vendita di mozzarella a prezzi inferiori (ad esempio, 8-9 €/kg) suggeriscono la presenza di complessità di mercato. Queste discrepanze possono derivare da differenze tra prodotti DOP e non-DOP, economie di scala per i produttori più grandi, o questioni legate all’autenticità. Questo evidenzia il ruolo fondamentale del Consorzio di Tutela nel mantenere l’integrità del prodotto e garantire un valore equo per i produttori DOP, proteggendo il mercato da prodotti di qualità inferiore o non autentici.

Altre Specialità Lattiero-Casearie di Bufala

Oltre all’iconica Mozzarella di Bufala, il latte di bufala è la base per una vasta gamma di squisiti prodotti lattiero-caseari.

La Ricotta di Bufala Campana DOP è un prodotto caseario fresco, soffice e cremoso, caratterizzato da un colore bianco porcellana e proprietà sensoriali distintive. Viene ottenuta dalla coagulazione delle proteine del siero di latte derivato dalla produzione della Mozzarella di Bufala ed è una fonte di potassio e fosforo.

Lo Yogurt di Bufala Campana è apprezzato per la sua delicatezza e il suo gusto ricco, ed è disponibile in varianti come bianco, amarena, fragola e banana. È un alimento sano e nutriente, ricco di proteine ad alto valore biologico, vitamine (A, B, C, K, retinolo) e minerali (calcio, ferro, fosforo, magnesio). Per 100 grammi, lo yogurt di bufala bianco contiene circa 116 kcal, 8,5g di grassi, 5g di carboidrati e 4,7g di proteine.

La Figliata o Cucciolata è una specialità casearia unica, sviluppata tra il 2016 e il 2017 con l’obiettivo di rendere la mozzarella più attraente per i bambini. Si tratta di un involucro di Mozzarella di Bufala ripieno di piccoli bocconcini di mozzarella e panna fresca di latte di bufala. Quando viene tagliata, si crea un “effetto wow” con la cascata di mozzarelline e panna. Questa specialità è prodotta artigianalmente, in particolare nella zona di Battipaglia, utilizzando latte di bufala Campana DOP della Piana del Sele, a garanzia di qualità. È disponibile in diversi formati, da 1 kg fino a 3 kg.

La Burrata di Bufala è considerata un vero e proprio patrimonio della tradizione lattiero-casearia campana, ampiamente conosciuta e apprezzata sia in Italia che all’estero. Questa burrata, prodotta al 100% con latte di bufala, è un’ottima fonte proteica.

Il settore lattiero-caseario bufalino dimostra una notevole capacità di innovazione, sviluppando con successo nuovi prodotti che ampliano l’attrattiva del mercato pur aderendo rigorosamente ai metodi tradizionali e agli standard di alta qualità. La “Figliata” è un esempio lampante di innovazione all’interno di un settore profondamente tradizionale. Il suo sviluppo recente, con l’obiettivo esplicito di coinvolgere i consumatori più giovani, evidenzia un approccio lungimirante all’espansione del mercato e all’interazione con i consumatori. È fondamentale notare che questa innovazione non compromette la qualità o la tradizione; il prodotto è realizzato con latte freschissimo di altissima qualità e una produzione rigorosamente artigianale. Questa capacità di creare prodotti nuovi e accattivanti, mantenendo l’integrità delle tecniche tradizionali e gli standard elevati, è vitale per la sostenibilità e la crescita a lungo termine dell’industria, consentendole di attrarre nuove fasce demografiche di consumatori e di rimanere rilevante in un mercato in evoluzione.

Altre specialità includono bocconcini, ciliegine, stracciatella, mascarpone di bufala e burro di bufala.

L’incidenza del latte di Bufala sull’economia del territorio

La filiera bufalina in Campania costituisce un pilastro economico di rilievo, con una concentrazione significativa nella provincia di Salerno, in particolare nei comuni di Battipaglia e Capaccio Paestum. L’area geografica designata per la produzione della Mozzarella di Bufala Campana DOP si estende su diverse province campane. Essa include l’intera provincia di Caserta e di Salerno, oltre a specifiche aree delle province di Napoli e Benevento. All’interno della provincia di Salerno, le zone del Cilento, Battipaglia e Capaccio Paestum rivestono un’importanza cruciale.

Capaccio e Battipaglia: L’Importanza Economica Locale di Allevamenti e Caseifici

La presenza dell’allevamento bufalino nel Sud Italia è storicamente radicata, risalendo al XII-XIII secolo, quando divenne una realtà economica ben consolidata. Le testimonianze storiche, come quelle di Goethe nel 1786 nella Piana di Paestum, evidenziano come l’allevamento del bufalo fosse l’attività agricola e zootecnica predominante, capace di trasformare terreni pianeggianti e paludosi in fiorenti attività economiche. Questo profondo legame storico sottolinea il ruolo fondamentale del settore nell’economia regionale. La filiera bufalina contribuisce in modo significativo all’economia locale. Uno studio indica che la sua incidenza sul PIL totale delle province produttrici (implicitamente Caserta e Salerno) è pari all’1,4%. Il settore ha mostrato una crescita robusta, con la produzione di Mozzarella di Bufala Campana DOP che è aumentata del 60% tra il 2013 (35 milioni di kg) e il 2021 (56 milioni di kg). Tra gennaio e ottobre 2021, sono stati venduti quasi 254 milioni di kg di latte di bufala idoneo alla produzione DOP, indicando un flusso considerevole di materia prima. Per le aziende associate al Consorzio, il 93,2% del fatturato è destinato a coprire i costi di produzione. La provincia di Salerno si distingue per un elevato tasso di occupazione del 46,8%, in parte sostenuto anche da settori come quello bufalino. Il fatturato complessivo delle 3.849 aziende nel comune di Capaccio Paestum, che include anche cooperative agricole e caseifici, ammonta a 465.556.900 €.

Il Turismo in Provincia di Salerno: Archeologia e Balneazione a Capaccio Paestum

La provincia di Salerno, e in particolare il comune di Capaccio Paestum, beneficia di un’offerta turistica diversificata che combina un ricco patrimonio culturale con le attrattive del turismo balneare, generando un significativo indotto economico. Paestum è celebre in tutto il mondo per i suoi magnifici templi, testimonianza dell’antica Magna Grecia e tra i siti archeologici meglio conservati a livello globale. I tre templi principali che dominano il paesaggio sono la Basilica (dedicata a Hera), il Tempio di Nettuno (o Poseidone) e il Tempio di Atena (erroneamente attribuito a Cerere). Il Tempio di Nettuno, in particolare, è uno dei più imponenti e meglio conservati del periodo, giunto quasi completo con l’intera trabeazione e i due frontoni.

Capaccio-Paestum: il sito archeologico

Il turismo archeologico a Paestum è di fondamentale importanza. Nel 2023, il Parco Archeologico di Paestum e Velia ha registrato un record di 506.955 presenze, con un incremento del 30% rispetto al 2022, posizionandosi stabilmente tra i primi 5 siti archeologici d’Italia per numero di visitatori. Tra il 2015 e il 2019, prima della pandemia, il pubblico del Parco era già cresciuto del 48%, passando da 279.078 a 443.743 visitatori. La Basilica è l’unico tempio greco ancora in piedi pienamente agibile in tutto il Mediterraneo, grazie a interventi di accessibilità. Il patrimonio culturale funge da motore economico, attirando visitatori e contribuendo all’identità regionale, generando attività economiche che vanno oltre la vendita diretta dei biglietti. La presenza di un sito archeologico di tale calibro come Paestum non solo attira flussi turistici significativi, ma crea anche un’immagine di destinazione culturale, che a sua volta stimola l’interesse per l’enogastronomia locale e le altre offerte turistiche. Le frequenti scoperte e i rinvenimenti archeologici contribuiscono ulteriormente alla crescita e alla notorietà internazionale del sito salernitano.

Turismo Balneare e Strutture Ricettive

Capaccio Paestum è anche una destinazione balneare di rilievo, con una costa ricca di lidi e strutture ricettive. Oltre agli hotel sono presenti anche bed & breakfast (oltre 30 strutture registrate), appartamenti per vacanze, agriturismi e strutture di turismo rurale. La provincia di Salerno dispone di oltre 107.389 posti letto, contribuendo significativamente alla capacità ricettiva complessiva della Campania, che nel 2022 contava oltre 233mila posti letto in 9.026 esercizi. La sinergia tra l’offerta culturale e quella costiera crea un’offerta turistica diversificata e resiliente. La combinazione del turismo archeologico e balneare consente a Capaccio Paestum di attrarre diverse tipologie di visitatori e di prolungare la durata dei soggiorni. Nonostante i tentativi di destagionalizzazione, l’affluenza turistica si concentra prevalentemente tra fine aprile e fine novembre, con picchi nei mesi estivi, indicando una sfida persistente nel distribuire i flussi turistici lungo tutto l’anno.

Quanto vale il turismo: Fatturato Complessivo e Indotto del Turismo

Il settore turistico genera un significativo indotto economico per il territorio. Il fatturato complessivo delle 3.849 aziende presenti nel comune di Capaccio Paestum ammonta a 465.556.900 €. Sebbene questo dato includa imprese di vari settori, il turismo, la ristorazione e i servizi balneari contribuiscono in modo sostanziale. Il turismo crea un effetto moltiplicatore economico, generando benefici indiretti attraverso ristoranti, bar e altre attività commerciali locali, e sostenendo l’occupazione. La spesa media pro capite giornaliera dei turisti in Campania è di 73 €, superiore alla media nazionale di 60 €. Per i turisti di lusso, la spesa media giornaliera è ancora più elevata, con 184 € per l’alloggio e 209 € per altri beni e servizi. Nel 2023, il settore turistico in Italia ha visto un aumento dell’occupazione del 8,7% rispetto al 2022. Nel 2023, l’Italia ha superato i livelli pre-pandemici, registrando oltre 134 milioni di arrivi e 451 milioni di presenze negli esercizi ricettivi, con un incremento del 9,5% rispetto al 2022. La Campania ha contribuito a questo risultato con oltre 20 milioni di presenze, pari al 4,5% del totale nazionale. Si è osservata una crescita particolarmente marcata nel settore extra-alberghiero.

La Mozzarella di Bufala Campana, con il suo status DOP, non è solo un prodotto di eccellenza, ma un catalizzatore economico che protegge l’autenticità e promuove il valore dell’intera filiera. Le sue proprietà nutrizionali superiori, come il basso contenuto di colesterolo e lattosio e l’elevato apporto di nutrienti essenziali, la posizionano in una nicchia di mercato premium, attraendo consumatori attenti alla salute e giustificando prezzi più elevati. La capacità del settore di innovare, come dimostrato dalla creazione di prodotti come la “Figliata”, mantenendo al contempo rigorosi standard artigianali e di qualità, è cruciale per la sua crescita e rilevanza. La filiera bufalina, con le sue radici storiche profonde nella Piana del Sele, contribuisce significativamente al PIL e all’occupazione nella provincia di Salerno, dimostrando una notevole resilienza di fronte alle sfide.

Parallelamente, il turismo a Capaccio Paestum si basa su una duplice offerta: l’immenso patrimonio archeologico di Paestum, con i suoi templi magnificamente conservati, e le attrattive del turismo balneare lungo la costa. Il Parco Archeologico di Paestum e Velia attira centinaia di migliaia di visitatori ogni anno, fungendo da potente motore culturale ed economico. La presenza di numerose strutture ricettive e lidi balneari supporta un flusso turistico consistente, sebbene concentrato stagionalmente. La spesa pro capite dei turisti in Campania, superiore alla media nazionale, evidenzia l’importanza dell’indotto generato, che si estende a ristoranti, bar e altre attività commerciali, sostenendo l’occupazione locale.

Leggi anche A Napoli la decima edizione del Gustus, fiera agroalimentare campana e italiana

Articoli correlati

1 Comments


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui social

ADVERTISMENT

Recent Posts

ADVERTISMENT