L’Italia della letteratura sta festeggiando dall’inizio dell’anno il centenario della nascita di Andrea Camilleri, scrittore, sceneggiatore, autore teatrale e regista che ha avuto il dono di comunicare agli italiani in lingua siciliana attraverso i suoi personaggi. Andrea Camilleri nacque domenica 6 settembre 1925 a Girgenti – che solo 2 anni più tardi sarebbe divenuta Agrigento – la stessa città di Luigi Pirandello con il quale era imparentato essendo il premio Nobel cugino della nonna paterna dell’autore del Commissario Montalbano. Su Andrea Camilleri si potrebbero scrivere tante pagine, almeno quante lui ne ha scritte per dare forma alle sue narrazioni. Sebbene sia vero che il pubblico lo conosce attraverso le sue opere, le interviste di Vincenzo Mollica e le interpretazioni divertite di Fiorello, sarebbe riduttivo ricondurre la sua maestria e la sua gloria esclusivamente alla stesura dei libri del Commissario Montalbano. Nelle opere di Camilleri, numerose e di riconosciuto valore da parte di giganti della letteratura del Novecento come Giuseppe Ungaretti e Salvatore Quasimodo, è frequente l’accostamento dell’italiano al siciliano. Una scelta che è stata premiata dai lettori e dal mondo della letteratura. Probabilmente la grandezza dello scrittore Camilleri risiedeva nella stessa sua grandezza umana, nella volontà di voler parlare ai lettori la lingua della sua terra senza imporla. Andrea Camilleri si trasferì a Roma alla fine degli anni Quaranta quindi la maggior parte della sua vita l’ha vissuta lontano dall’isola, ma quando si trascorre l’infanzia e la prima giovinezza in un posto, probabilmente, lo si porta dentro per sempre e il vero artista è colui che riesce a parlare la propria lingua con il proprio cuore trasmettendo un’emozione agli altri.
Solo per citare alcune delle sue opere possiamo considerare La Strage Dimenticata ispirata alla Sicilia durante i moti del ’48; Maruzza Musumeci che, tra le altre opere, ha ispirato i partecipanti al primo Premio Letterario in onore di Andrea Camilleri; Il birraio di Preston; La scomparsa di Patò dal quale è stato tratto l’omonimo film diretto da Rocco Mortelliti. Oltre a Montalbano ci sono anche Le inchieste del Commissario Collura. Per quanto riguarda Il Commissario Montalbano inizialmente si sarebbe dovuto trattare di soli 2 romanzi ma l’editrice Elvira Sellerio dando per scontato che Andrea Camilleri avesse previsto altre avventure chiese allo scrittore quando avrebbe scritto il prossimo. Ci sono delle differenze tra la fiction vista su Raiuno e i romanzi. Ad esempio l’iconografia di Montalbano è ispirata a Pietro Germi. Luca Zingaretti, che ha poi interpretato il commissario più famoso d’Italia e probabilmente del mondo dato il successo planetario dell’opera, era stato in precedenza allievo di Andrea Camilleri all’Accademia d’Arte drammatica Silvio D’Amico e ci ha abituati a un Montalbano calvo.
Un ricordo di Andrea Camilleri
Quando Andrea Camilleri è morto il 17 luglio 2019 il mondo, appena 6 anni fa, era molto diverso da quello di oggi. Non eravamo ancora passati attraverso l’immane tragedia del Covid-19, del conflitto Russo-Ucraino e dello scontro estremamente cruento tra Israele e Palestina. Neppure questa testata era stata ancora fondata. All’epoca, come la maggior parte della popolazione italiana, chi scrive apprese della morte di Andrea Camilleri dai telegiornali, per la precisione dal Tg1 delle 13:30. L’immagine che avevo presente di Andrea Camilleri era quella di una persona che nonostante l’età e i problemi di salute dovuti, in massima parte, al tempo che passa, aveva una grande gioia di vivere. Racconti condivisi e divertiti con Vincenzo Mollica durante i quali parlavano di moltissimi temi riuscendo a mettere un sorriso in tutto ciò che dicevano. Probabilmente la vera arte è proprio quella di disporre la propria anima verso gli altri, non limitandosi a scrivere parole ma cercando di donare un momento di svago, di leggerezza o anche di riflessione. Questa è stata la grandezza umana di Camilleri e, probabilmente, questo gli ha permesso di comunicare con il siciliano, una lingua del sud, a tutta l’Italia e a gran parte del mondo. La Questione Meridionale non si è mai completamente risolta, gli anni Novanta del Novecento hanno posto l’accento su spaccature sociali e dualismi tra Nord e Sud della penisola: in quegli anni l’Italia è rimasta unita anche attraverso i racconti di Andrea Camilleri che sono andati oltre le divisioni, oltre le rivalità affascinando e non conquistando i lettori. La conquista è qualcosa che prevede un’imposizione, al contrario, le parole di Camilleri hanno la forza intrinseca del sentimento letterario, l’amore per l’arte, per la vita, per la letteratura.
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