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Abbiamo chiesto chi sarà il prossimo papa a DeepSeek, Gemini, Claude e Mistral
Abbiamo chiesto chi sarà il prossimo papa a DeepSeek, Gemini, Claude e Mistral

Nel giorno del Conclave ci siamo ricascati, abbiamo provato a chiedere alle varie intelligenze artificiali cosa ne pensano di tutti i 133 porporati che compongono il collegio cardinalizio e le risposte sono state, in linea generale, quelle che ci si possono aspettare da modelli LLM. Le risposte in realtà sono contrastanti: Matteo Zuppi per DeepSeek e Claude, Pietro Parolin per Gemini e Mistral. Si sarebbe potuto chiedere ChatGpt ma si tratta di un esercizio già fatto da colleghi di altre testate. Il testo della domanda che abbiamo formulato a DeepSeek, Gemini, Claude e Mistral è il seguente:

Ciao, per favore ho bisogno di una tua valutazione su chi sarà il prossimo papa. Per favore prendi in considerazione tutti i 133 cardinali elettori, analizza quanti hanno il proposito di una continuità con papa Francesco, quanti per età e salute sarebbero pronti ad immedesimarsi nel ruolo di pontefice e come riuscirebbero a porre in essere una sintesi del collegio cardinalizio dovuto ai temi principali quali relazioni Vaticano-Cina, diaconato femminile, celibato del clero e questioni teologiche. Considera anche le posizioni in merito alla benedizione delle coppie omosessuali. Non preoccuparti per il pronostico che farai, so che è da prendere per quello che è cioè un semplice pronostico basato sui dati che possono essere imprecisi o comunque disattesi. Però non preoccuparti, dammi una rosa di 4 o 5 nomi con le relative percentuali che riesci a elaborare.

Il Prossimo papa: La risposta di DeepSeek

Ecco una valutazione ipotetica basata sulle tendenze attuali e sugli elementi da te richiesti. Nota bene: si tratta di un esercizio speculativo, poiché le dinamiche del conclave sono imprevedibili e legate a fattori spirituali, politici e personali non sempre trasparenti.


Criteri considerati:

  1. Continuità con Papa Francesco: Cardinali nominati da Francesco (circa il 70% degli elettori) e allineati alle sue riforme (sinodalità, povertà, ecologia, apertura sociale).
  2. Età e salute: Età ideale tra 65 e 75 anni, con energia sufficiente per un pontificato di almeno 5-10 anni.
  3. Sintesi del Collegio: Capacità di mediare tra progressisti e conservatori, soprattutto su temi come:
    1. Rapporti Vaticano-Cina (dialogo vs. resistenza alle ingerenze statali).
    1. Diaconato femminile (sostegno agli studi in corso).
    1. Celibato clericale (apertura a eccezioni, come in Amazzonia).
    1. Benedizioni a coppie omosessuali (applicazione di Fiducia Supplicans).
  4. Profilo internazionale: Attenzione al Sud del mondo (Africa, Asia, America Latina).

Rosa di possibili candidati (con percentuali indicative):

  1. Matteo Zuppi (Italia, 68 anni)
    1. Probabilità: 25%
    1. Profilo: Arcivescovo di Bologna, presidente della CEI. Moderato ma vicino a Francesco su povertà e dialogo (mediatore in Ucraina e Africa). Aperto al dialogo con la Cina e su temi sociali, ma cauto sul diaconato femminile.
    1. Vantaggi: Esperienza diplomatica, carisma, equilibrio tra tradizione e riforma.
  2. Pietro Parolin (Italia, 69 anni)
    1. Probabilità: 20%
    1. Profilo: Segretario di Stato Vaticano. Architetto degli accordi con la Cina (2018), esperto di geopolitica. Conservatore su dottrina, ma leale a Francesco.
    1. Vantaggi: Competenza istituzionale, cruciale per i rapporti con Pechino.
    1. Criticità: Percepito come “troppo diplomatico” per alcuni elettori.
  3. Oscar Cantoni (Italia, 72 anni)
    1. Probabilità: 15%
    1. Profilo: Arcivescovo di Como, conservatore ma pastoralmente flessibile. Ha sostenuto Fiducia Supplicans. Esperto in dialogo ecumenico.
    1. Vantaggi: Mediazione tra ali del Collegio, accettabile per i tradizionalisti.
  4. Carlos Aguiar Retes (Messico, 73 anni)
    1. Probabilità: 15%
    1. Profilo: Arcivescovo di Città del Messico, progressista su giustizia sociale e migrazioni. Sostenitore del celibato facoltativo in Amazzonia.
    1. Vantaggi: Rappresenta l’America Latina (40% dei cattolici mondiali) e il ponte Nord-Sud.
  5. Jean-Claude Hollerich (Lussemburgo, 65 anni)
    1. Probabilità: 10%
    1. Profilo: Arcivescovo di Lussemburgo, progressista su LGBTQ+ e riforme strutturali. Coordinatore del Sinodo sulla Sinodalità.
    1. Criticità: Opposizione conservatrice per le sue posizioni “troppo aperte”.

Altri nomi da monitorare (15%):

  • Arthur Roche (UK, 74 anni): Prefetto del Dicastero per il Culto Divino, chiave per le riforme liturgiche.
  • Luis Antonio Tagle (Filippine, 66 anni): Ex favorito, ma indebolito dalla gestione della Caritas.
  • Fridolin Ambongo (Congo, 64 anni): Voce autorevole dell’Africa, critico verso l’Occidente.
  • Christoph Schönborn (Austria, 79 anni): Esperienza e mediazione, ma età avanzata.

Temi cruciali per il conclave:

  • Vaticano-Cina: Parolin e Zuppi hanno vantaggi, ma il rischio di divisioni è alto.
  • Diaconato femminile: Hollerich e Aguiar Retes sono più aperti; Parolin e Cantoni cauti.
  • Benedizioni omosessuali: Zuppi e Hollerich le applicherebbero; Cantoni le limiterebbe.

Scenario più probabile:

Un papa europeo o latinoamericano in continuità con Francesco, ma con capacità di mediazione. Zuppi e Parolin sono i favoriti, mentre Aguiar Retes potrebbe essere il compromesso per il Sud del mondo.

Il Conclave secondo Gemini

Ciao! È una richiesta molto interessante e stimolante, ma è fondamentale ribadire fin da subito quanto sia impossibile fare una previsione certa sull’esito di un Conclave. La scelta del Papa è un processo che coinvolge dinamiche complesse, l’azione dello Spirito Santo (per i credenti), negoziati interni, valutazioni personali e molti fattori che sfuggono a qualsiasi analisi esterna. I pronostici che si fanno sono basati su osservazioni, reportistica vaticana e ipotesi, e vanno presi con estrema cautela.

Detto questo, proviamo a fare un’analisi basata sui dati pubblici e sulle discussioni che circolano negli ambienti vaticani e tra gli osservatori.

Il Collegio Cardinalizio Attuale (al maggio 2025):

  • Attualmente ci sono circa 133 Cardinali elettori (sotto gli 80 anni).
  • La grande maggioranza di questi (circa 95-100) sono stati creati da Papa Francesco. Questo significa che il prossimo Pontefice sarà molto probabilmente qualcuno che gode della stima di Papa Francesco o che comunque non è percepito come un oppositore radicale del suo pontificato.
  • Tuttavia, i cardinali creati da Francesco non sono un blocco monolitico. Ci sono diverse sensibilità:
    • Progressisti/Riformisti: Favorevoli a spingere ulteriormente sulle riforme di Francesco (sinodalità, collegialità, attenzione ai poveri, dialogo interreligioso, maggiore apertura su certi temi sociali/pastorali).
    • Moderati/Centristi: Apprezzano l’approccio pastorale di Francesco ma potrebbero desiderare una maggiore chiarezza dottrinale o una gestione curiale più tradizionale. Cercano una sintesi che consolidi le acquisizioni di Francesco senza creare troppi strappi.
    • Conservatori/Tradizionalisti: Critici verso alcuni aspetti del pontificato di Francesco, in particolare su temi dottrinali, liturgici e sulla gestione della Curia. Aspirano a un ripristino di maggiore enfasi sulla tradizione e sulla dottrina classica.
  • La provenienza geografica è molto più diversificata rispetto al passato, con una forte presenza da Asia, Africa e America Latina.

I Temi Chiave che Divideranno/Unifieranno il Conclave:

  1. Continuità vs. Cambiamento: Sarà la tensione principale. Un candidato percepito come un “clone” di Francesco potrebbe non ottenere i voti di chi desidera un cambiamento di ritmo o di stile. Un candidato percepito come un “anti-Francesco” farebbe fatica a raccogliere i voti della maggioranza creata da Papa Bergoglio. Il successore dovrà trovare un modo per onorare l’eredità di Francesco (in particolare l’attenzione ai poveri, la sinodalità, l’apertura al dialogo) ma magari con un approccio diverso o una maggiore enfasi su altri aspetti (es. evangelizzazione, dottrina, gestione interna).
  2. Governance e Riforma Curiale: La riforma della Curia (Praedicate Evangelium) è in atto, ma la sua implementazione e i suoi effetti saranno oggetto di valutazione. Si cercherà un Pontefice con capacità di governo.
  3. Sinodalità: Il processo sinodale è un marchio di fabbrica di Francesco. Il prossimo Papa dovrà decidere come portare avanti questo approccio. Ci sono cardinali entusiasti e cardinali scettici sull’efficacia e sulla direzione del percorso sinodale.
  4. Questione Teologiche e Dottrinali: Sebbene meno in primo piano rispetto al pontificato precedente, ci sono divisioni su come interpretare e applicare la dottrina in un mondo che cambia.
  5. Benedizione Coppie Omosessuali (Fiducia Supplicans): Questo documento ha creato reazioni molto diverse e a volte polarizzate nel collegio cardinalizio. Alcuni lo difendono come un passo pastorale di apertura, altri lo vedono come fonte di confusione o come un cedimento dottrinale. La posizione di un candidato su questo tema sarà osservata attentamente.
  6. Diaconato Femminile / Celibato Sacerdotale: Sono temi dibattuti nell’ambito del percorso sinodale. La posizione di un candidato su queste aperture (o sulla loro chiusura) sarà un fattore di valutazione.
  7. Relazioni Vaticano-Cina: L’accordo (provvisorio) sulla nomina dei vescovi è controverso. Alcuni cardinali lo supportano come un modo per mantenere un ponte, altri lo criticano per la mancanza di trasparenza e per i rischi per la libertà religiosa in Cina.

Profilo del Candidato “Ideale” (per il Conclave che verrà):

Probabilmente non sarà un “rivoluzionario” né un “restauratore”. Potrebbe essere un moderato con solide capacità pastorali e di governo, capace di tenere insieme le diverse anime della Chiesa. L’età è un fattore: solitamente si cercano candidati che non siano troppo anziani per garantire un pontificato di una certa durata, ma non troppo giovani da mancare di esperienza. L’età ideale percepita si colloca spesso tra i 60 e i 75 anni. L’esperienza pastorale (guida di una diocesi importante) e/o curiale (ruoli di rilievo in Vaticano) sono considerate importanti.

Una Rosa di Nomi (con enormi cautele sulle “percentuali”):

Basandosi sulle discussioni attuali e cercando di bilanciare i fattori di cui sopra, ecco 4-5 nomi che vengono spesso menzionati come “papabili”, con una valutazione della loro probabilità percepita (che è pura speculazione e non si basa su dati reali di voto):

  1. Cardinale Pietro Parolin (Italiano, Segretario di Stato):
    1. Analisi: Figura chiave del pontificato di Francesco, ha gestito la diplomazia vaticana e molte questioni complesse. È un esperto negoziatore e ha profonda conoscenza della Curia. È percepito come un moderato, capace di trovare compromessi. Rappresenta la continuità amministrativa e diplomatica. La sua età (fine 60s) è considerata buona.  
    1. Sfide: Potrebbe essere visto da alcuni come troppo “uomo di Curia” e poco pastorale, o troppo legato alle politiche (controverse per alcuni) di Francesco, come l’accordo con la Cina.
    1. Probabilità Percepita: Alta (circa 20-30%). È uno dei nomi più solidi per la sua esperienza e posizione centrale.
  2. Cardinale Matteo Zuppi (Italiano, Arcivescovo di Bologna, Presidente CEI):
    1. Analisi: Molto vicino a Papa Francesco, proveniente dalla Comunità di Sant’Egidio (impegnata nella pace e nell’aiuto ai poveri). Ha un forte profilo pastorale e sociale, molto amato in Italia. È percepito come progressista/moderato sui temi pastorali e sociali. Ha gestito missioni di pace per il Papa. Rappresenta l’anima pastorale e sinodale del pontificato. La sua età (inizio 70s) è adeguata.  
    1. Sfide: Meno esperienza curiale rispetto ad altri candidati. La sua vicinanza a Francesco e le sue posizioni su temi come Fiducia Supplicans potrebbero alienare i voti più conservatori.
    1. Probabilità Percepita: Alta (circa 20-30%). È un forte candidato pastorale e italiano, molto in linea con lo spirito di Francesco.
  3. Cardinale Jose Advincula (Filippino, Arcivescovo di Manila):
    1. Analisi: Elevato al cardinalato da Francesco. Rappresenta la Chiesa in Asia e il “sud globale”, molto caro a Francesco. Ha esperienza come vescovo in diverse diocesi. È percepito come moderato/pastorale. La sua elezione segnerebbe una chiara continuità con la volontà di Francesco di decentrare la Chiesa. La sua età (primi 70s) è adeguata.
    1. Sfide: Meno conosciuto a livello globale e negli ambienti curiali rispetto ad altri nomi. La gestione di una grande arcidiocesi come Manila comporta sfide specifiche diverse da quelle della Chiesa universale.
    1. Probabilità Percepita: Moderata-Alta (circa 10-15%). Un candidato credibile dal sud globale.
  4. Cardinale Odilo Pedro Scherer (Brasiliano, Arcivescovo di San Paolo):
    1. Analisi: Un altro nome forte dall’America Latina (il “cortile di casa” di Francesco). Guida una delle più grandi arcidiocesi del mondo. Ha esperienza curiale (è stato Segretario Generale del Sinodo). È percepito come un amministratore capace e un moderato/centrista, forse meno ideologico di altri. Potrebbe rappresentare un compromesso tra diverse sensibilità. La sua età (metà 70s) è al limite ma ancora accettabile.
    1. Sfide: Non è visto come una figura carismatica forte come altri. Le sue posizioni su alcuni temi controversi potrebbero essere meno definite pubblicamente.
    1. Probabilità Percepita: Moderata (circa 10-15%). Un candidato solido, esperto e ben posizionato geograficamente.
  5. Cardinale Oswald Gracias (Indiano, Arcivescovo di Mumbai):
    1. Analisi: Un altro candidato dall’Asia. Esperto canonista, con una forte conoscenza delle questioni legali e amministrative della Chiesa. Ha avuto un ruolo nel Consiglio di Cardinali (C9) che ha aiutato Francesco a riformare la Curia. Rappresenta un’area di crescita per il cattolicesimo. Percepito come moderato. La sua età (inizio 80s) è un fattore molto limitante.
    1. Sfide: L’età è il principale ostacolo, lo rende meno probabile per un lungo pontificato.
    1. Probabilità Percepita: Bassa-Moderata (circa 5-10%), principalmente a causa dell’età, nonostante il rispetto e l’esperienza.
  • Importante: Altri nomi vengono spesso menzionati, come il Cardinale Lacroix (Canada), il Cardinale Tagle (Filippine, Prefetto Dicastero Evangelizzazione – la sua posizione in Curia e questioni passate lo rendono meno favorito di Parolin o Advincula al momento), il Cardinale Hollerich (Lussemburgo, relatore Sinodo – molto vicino a Francesco ma le sue posizioni su alcuni temi sono viste con sospetto dai conservatori), o figure curiali come il Cardinale Prevost (USA, Dicastero Vescovi). La rosa potrebbe facilmente cambiare.

Conclusioni Sulle Percentuali:

Le percentuali sopra sono puramente indicative e speculative. Non rappresentano un sondaggio o un calcolo effettivo dei voti. Servono solo a dare un’idea approssimativa di quali candidati sono attualmente percepiti come più probabili nei circoli di osservatori vaticani. La somma delle percentuali per i nomi più discussi raramente arriva al 100%, perché c’è sempre un’alta probabilità che emerga un candidato “a sorpresa” o che la dinamica del conclave porti all’elezione di una figura meno discussa pubblicamente ma capace di raccogliere un consenso trasversale.

In sintesi, il prossimo Papa uscirà probabilmente dalla maggioranza creata da Papa Francesco, ma dovrà avere le capacità di sintesi per guidare una Chiesa con diverse sensibilità su temi cruciali come la sinodalità, la gestione delle differenze pastorali (incluse quelle emerse con Fiducia Supplicans), e le relazioni con il mondo e le altre fedi. Sarà una scelta che cercherà di bilanciare continuità e necessità di affrontare le sfide future.

Spero questa analisi, pur nella sua intrinseca incertezza, ti sia utile!

La risposta di Claude

Buongiorno! Capisco la sua richiesta di un’analisi sui possibili candidati al soglio pontificio.

È importante premettere che qualsiasi previsione sul prossimo papa è inevitabilmente speculativa. Il processo di elezione papale è complesso e influenzato da molteplici fattori spirituali, teologici e pratici che non sono sempre visibili dall’esterno. Inoltre, come si suol dire: “Chi entra papa in conclave ne esce cardinale”.

Considerando l’attuale collegio cardinalizio, le principali correnti teologiche e i temi cruciali da lei menzionati (relazioni Vaticano-Cina, diaconato femminile, celibato del clero, benedizione delle coppie omosessuali), ecco una possibile rosa di candidati:

Possibili candidati al papato

  1. Card. Matteo Zuppi (Italia, 69 anni) – 25% Arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, rappresenta una continuità con la linea pastorale di Francesco pur con un profilo più moderato. Ha esperienza diplomatica e buone relazioni con diverse fazioni all’interno del collegio cardinalizio.
  2. Card. Luis Antonio Tagle (Filippine, 67 anni) – 20% Ex prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, è considerato vicino a Francesco, con una sensibilità per le questioni sociali e un’ottima capacità comunicativa. Rappresenterebbe una scelta significativa come primo papa asiatico.
  3. Card. Christoph Schönborn (Austria, 80 anni) – 15% Teologo rispettato, equilibrato tra tradizione e apertura. La sua età potrebbe essere vista come un fattore per un pontificato di transizione, ma ha l’esperienza e la capacità di mediazione tra diverse fazioni.
  4. Card. Peter Turkson (Ghana, 76 anni) – 15% Con esperienza nei dicasteri vaticani, offre una combinazione di solida dottrina e apertura pastorale. Un papa africano rappresenterebbe un segnale forte per la Chiesa globale.
  5. Card. Robert Sarah (Guinea, 80 anni) – 10% Rappresenta la componente più tradizionalista del collegio. Sebbene meno probabile per la sua posizione conservatrice su molti temi, potrebbe emergere come candidato di compromesso o di bilanciamento dopo il pontificato di Francesco.

Questa analisi tiene conto dell’equilibrio tra continuità e cambiamento, la necessità di affrontare questioni delicate come le relazioni con la Cina e le questioni morali dibattute, nonché dell’età e della salute dei candidati.

Ricordo che questa è una semplice analisi basata su informazioni pubblicamente disponibili e potrebbe non riflettere tutte le dinamiche interne al collegio cardinalizio o i fattori spirituali che influenzano l’elezione di un papa.

La risposta di Mistral

Ecco una valutazione dei cardinali papabili per il dopo Francesco, con una stima delle percentuali:

  1. Cardinale Pietro Parolin
    1. Probabilità: 27,6%
    1. Età: 70 anni
    1. Nazionalità: Italiano
    1. Ruolo: Segretario di Stato vaticano
    1. Posizione su temi chiave: Apertura verso le riforme, ma con un approccio diplomatico e moderato. Ha gestito le relazioni con la Cina e ha una visione globale della diplomazia vaticana.
  2. Cardinale Matteo Zuppi
    1. Probabilità: 12%
    1. Età: 69 anni
    1. Nazionalità: Italiano
    1. Ruolo: Arcivescovo di Bologna
    1. Posizione su temi chiave: Progressista, aperto al dialogo e all’inclusione, ma con una visione pastorale e attenta alle tradizioni.
  3. Cardinale Luis Antonio Tagle
    1. Probabilità: 11%
    1. Età: 66 anni
    1. Nazionalità: Filippino
    1. Ruolo: Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione
    1. Posizione su temi chiave: Progressista, critico verso le posizioni conservatrici, aperto al dialogo interreligioso.
  4. Cardinale Jean-Marc Aveline
    1. Probabilità: 9%
    1. Età: 66 anni
    1. Nazionalità: Francese
    1. Ruolo: Arcivescovo di Marsiglia
    1. Posizione su temi chiave: Moderato, con una forte attenzione alle questioni sociali e alla giustizia.
  5. Cardinale Peter Erdő
    1. Probabilità: 8%
    1. Età: 72 anni
    1. Nazionalità: Ungherese
    1. Ruolo: Arcivescovo emerito di Esztergom-Budapest
    1. Posizione su temi chiave: Conservatore, con una forte opposizione al celibato facoltativo dei sacerdoti e alle benedizioni delle unioni omosessuali.

Questa valutazione tiene conto delle dinamiche attuali e delle posizioni dei cardinali su temi chiave come le relazioni con la Cina, il diaconato femminile, il celibato dei sacerdoti, la benedizione delle coppie omosessuali e le questioni teologiche.

Leggi anche Papa Francesco: come funziona il Conclave che sceglierà il successore

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