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Donazione di organi e trapianto: la storia di Enzo e l’importanza del sostegno psicologico

La dottoressa Raffaella Manzo insieme al paziente Enzo
La dottoressa Raffaella Manzo insieme al paziente Enzo

Venerdì 16 maggio, nella suggestiva cornice della Chiesa Parrocchiale di Sant’Antonio Abate a Casoria, si è svolta una serata intensa e commovente dedicata al valore della donazione di organi. Un appuntamento voluto con forza dalla comunità e dal parroco, per celebrare il ritorno alla vita di Enzo, 60 anni, trapiantato di polmone dopo una lunga e difficile lotta contro la fibrosi polmonare idiopatica.

La fibrosi polmonare idiopatica è una malattia rara e progressiva che colpisce i polmoni, provocando una cicatrizzazione del tessuto polmonare che compromette la respirazione. Le cause sono ancora sconosciute, e la diagnosi rappresenta spesso un duro colpo per chi la riceve, poiché l’unica speranza di sopravvivenza nei casi più gravi è il trapianto.

Chi si trova in attesa di un organo vive un limbo emotivo fatto di speranza, paura, senso di impotenza e incertezza. Ogni giorno è un’altalena tra l’attesa di una chiamata salvifica e il timore che non arrivi mai. Dopo il trapianto, alla gioia della rinascita si mescolano nuove paure: il rischio di rigetto, le complicazioni, il cambiamento dell’identità corporea e psicologica.

Donazione di organi: l’importanza del sostegno psicologico

Torte con frasi per l’evento

Proprio su questi aspetti si è soffermata la dott.ssa R. Manzo, psicologa dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, sottolineando l’importanza del sostegno psicologico lungo tutto il percorso. “La mente, come il corpo, ha bisogno di cure e attenzioni. Seguire i pazienti prima e dopo il trapianto significa aiutarli a dare un senso a ciò che vivono, ad accettare i cambiamenti, a convivere con la gratitudine e il senso di colpa verso il donatore”.

Enzo insieme a sua moglie Enza

Enzo ha raccontato con grande emozione il suo cammino. Prima della malattia, conduceva una vita serena: una famiglia affiatata, un lavoro stabile, l’affetto degli amici. Poi la diagnosi ha stravolto tutto. Il trapianto, le complicanze, le crisi. Ma anche la speranza, la forza di ricominciare, il sostegno della moglie Enza, dei figli, e di Adelaide, una compagna di reparto che con la sua determinazione lo ha spinto a non mollare. La serata è stata un inno alla vita e al potere della solidarietà. Tanti i giovani presenti, coinvolti in un dialogo aperto e autentico. La conclusione è stata affidata a un momento conviviale, con una grande torta per celebrare la vita e ringraziare la comunità per il calore e la vicinanza.

Leggi anche Giornata nazionale per la donazione degli organi: numeri e sfide

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