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Michael Jackson: 16 anni senza il Re del Pop

Michael Jackson
Michael Jackson

Il 25 giugno 2009 si spegneva a Los Angeles, all’età di 50 anni, Michael Jackson, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo della musica. Oggi, 25 giugno 2025, ricorre il 16° anniversario della sua morte. Il cantante che ha venduto oltre un miliardo di copie in tutto il mondo e che è considerato l’artista musicale di maggior successo commerciale di tutti i tempi dal Guinness dei primati, continua a vivere nel cuore dei fan e nella storia della musica contemporanea.

Gli inizi con i Jackson 5: da Gary, Indiana al successo mondiale

Michael Joseph Jackson nasce il 29 agosto 1958 a Gary, Indiana, in una famiglia dedita alla musica. Fin dall’infanzia dimostra un talento straordinario: all’età di cinque anni canta per la prima volta in pubblico durante una recita di Natale nella sua scuola materna, eseguendo “Climb Ev’ry Mountain” a cappella e ricevendo una standing ovation. Nel 1964, dopo che la madre scopre le sue doti di ballerino, Michael viene integrato dal padre nel complesso formato con i fratelli maggiori Jackie, Tito e Jermaine. Con l’aggiunta di Marlon, il gruppo prende il nome di The Jackson 5. Il singolo d’esordio “I Want You Back” viene pubblicato il 6 ottobre 1969 e a gennaio 1970 raggiunge la prima posizione della Billboard Hot 100, rendendo Michael il cantante più giovane ad essere mai arrivato in cima alle classifiche americane, all’età di 11 anni e 5 mesi. I Jackson 5 diventano i primi artisti della storia a debuttare con quattro singoli consecutivi al numero uno di Billboard.

La carriera da solista: Off the Wall e la consacrazione

Parallelamente al successo con i fratelli, Michael inizia la sua carriera da solista registrando quattro album con la Motown Records: “Got to Be There” e “Ben” nel 1972, “Music & Me” nel 1973 e “Forever, Michael” nel 1975. La canzone “Ben” diventa il primo singolo numero uno nella sua carriera solista e vince un Golden Globe, venendo anche nominata agli Oscar come miglior canzone. La vera svolta arriva il 10 agosto 1979 con la pubblicazione di “Off the Wall”, prodotto insieme a Quincy Jones. L’album ottiene un enorme successo diventando il primo nella storia della musica a piazzare quattro singoli nella Top 10 della Billboard Hot 100. “Off the Wall” raggiunge la terza posizione della Billboard 200, rimanendo per 48 settimane consecutive tra le prime 20 posizioni e vendendo oltre 30 milioni di copie nel mondo. Con questo album, Jackson diventa il primo artista nero a riuscire a entrare in una classifica per bianchi, rompendo le barriere razziali.

Thriller: il fenomeno che ha cambiato la musica per sempre

Il 30 novembre 1982 viene pubblicato “Thriller”, l’album che consacra definitivamente Michael Jackson come il Re del Pop. Considerato uno dei dischi più iconici di tutti i tempi e il capolavoro assoluto di Jackson, “Thriller” è l’album più venduto nella storia della musica, con una stima di 100 milioni di copie vendute a livello globale. L’album si piazza al primo posto della Billboard 200 e vi rimane per 37 settimane, più di ogni altro album in studio nella storia della classifica. È il primo album della storia a piazzare 7 singoli nella Top 10 della Billboard Hot 100: “The Girl Is Mine”, “Billie Jean”, “Beat It”, “Wanna Be Startin’ Somethin'”, “Human Nature”, “P.Y.T.” e l’omonima “Thriller”. Nel 1984, “Thriller” si aggiudica 8 Grammy Award, incluso il premio “Album dell’anno”, rendendo Michael Jackson il primo artista ad aver ricevuto 8 statuette in una sola serata. La consacrazione come King of Pop arriva il 25 marzo 1983 quando si esibisce durante il concerto celebrativo dei 25 anni della Motown Records, introducendo per la prima volta il celebre moonwalk durante l’esecuzione di “Billie Jean”.

I successi degli anni ’80 e ’90: Bad, Dangerous e HIStory

Dopo il trionfo di “Thriller”, Jackson continua la sua ascesa con “Bad” nel 1987, “Dangerous” nel 1991 e “HIStory” nel 1995. “Bad” conferma il suo status di superstar mondiale, mentre “Dangerous” rappresenta un cambio artistico significativo, con Jackson che si concentra su materiale più socialmente consapevole e include una gamma più ampia di suoni e stili. L’album incorpora il new jack swing, genere popolare dell’epoca, insieme a R&B e pop, ma anche elementi di industrial, funk, hip hop, elettronica, gospel, classica e rock. “Dangerous” debutta al numero uno della Billboard Top Pop Albums chart e diventa l’album più venduto nel mondo del 1992. Jackson scrive o co-scrive 12 delle 14 canzoni dell’album, discutendo temi come razzismo, povertà, romanticismo, miglioramento personale, multiculturalismo e il benessere dei bambini e del mondo. Durante questo periodo, Jackson diventa anche un pioniere nel mondo dei videoclip, trasformando i video musicali in veri e propri cortometraggi cinematografici, elevando il pop a forma d’arte.

Michael Jackson I guadagni e il patrimonio: da superstar a leggenda economica

Michael Jackson non è stato solo un’icona musicale, ma anche un fenomeno economico senza precedenti. Nel 2016 diventa l’artista, in vita o scomparso, con i maggiori guadagni della storia, per aver guadagnato più di 825 milioni di dollari in un solo anno. Dalla sua morte, Jackson ha dominato la classifica annuale delle celebrità scomparse più ricche al mondo di Forbes per 12 volte, con guadagni superiori ai 3,3 miliardi di dollari. È significativo notare che Jackson è la celebrità morta che guadagna di più al mondo, mantenendo questa posizione per il quinto anno consecutivo al momento della pubblicazione di alcuni dati, con guadagni annuali di 75 milioni di dollari. Tuttavia, la situazione finanziaria di Jackson al momento della morte era complessa: aveva accumulato più di mezzo miliardo di dollari di debiti quando morì nel 2009, con i beni più significativi soggetti a oltre 500 milioni di dollari di debiti e rivendicazioni dei creditori. Nonostante le difficoltà finanziarie del periodo finale, il suo catalogo musicale e la sua eredità artistica continuano a generare enormi profitti per i suoi eredi.

La vita privata: Neverland, le controversie e l’uomo dietro la leggenda

La vita privata di Michael Jackson è stata tanto affascinante quanto controversa. Nel 1988 acquista il ranch californiano che ribattezza Neverland, dal nome dell’Isola che non c’è di Peter Pan. La tenuta da oltre mille ettari, con ventidue edifici, diventa il suo rifugio personale dove crea un parco divertimenti con ruota panoramica, pista per go-kart, campi sportivi e uno zoo privato con animali esotici. Neverland rappresenta per Jackson un sogno diventato realtà, un luogo dove ospita parenti, amici e, tramite associazioni benefiche, bambini malati o bisognosi. Tuttavia, la sua vita viene segnata dalle accuse di molestie sessuali su minori che iniziano nel 1993. Nel 2005 viene processato per ulteriori accuse, ma viene assolto da tutte le imputazioni. Nonostante l’assoluzione legale, queste vicende segnano profondamente la sua esistenza, costringendolo ad abbandonare definitivamente Neverland nel 2005. Jackson ha spesso fatto parlare di sé anche per il suo cambio d’aspetto, con la sua pelle che subì un’evidente depigmentazione causata dalla vitiligine, e per i numerosi interventi di chirurgia estetica.

La tragica fine: This Is It e l’ultimo addio

Il 2009 avrebbe dovuto essere l’anno del grande ritorno di Michael Jackson. Aveva annunciato “This Is It”, una serie di 50 concerti che si sarebbero dovuti svolgere a Londra presso l’O2 Arena a partire dal luglio 2009. Le prove si svolgevano presso lo Staples Center di Los Angeles, dove Jackson, insieme ai coristi, ballerini, coreografi e membri della band, stava preparando quello che sarebbe diventato il più gigantesco concerto di tutti i tempi. Il 25 giugno 2009, a soli 18 giorni dall’inizio previsto dei concerti di Londra, Jackson muore nella sua casa di Holmby Hills a Los Angeles a causa di un arresto cardiaco in seguito a un’intossicazione acuta da propofol e benzodiazepine. Il cantante, che soffriva di insonnia cronica da anni, era stato messo sotto anestesia con propofol dal suo medico personale Conrad Murray, che nel 2011 viene condannato a quattro anni di reclusione per omicidio preterintenzionale involontario. Con la sua morte, scompare uno dei fenomeni musicali e mediatici più grandi di tutti i tempi. I suoi funerali vengono seguiti in televisione da una platea smisurata ai quattro angoli del mondo.

L’eredità immortale del Re del Pop

A sedici anni dalla sua morte, l’eredità di Michael Jackson rimane più viva che mai. È considerato l’artista musicale più influente della popular music per il suo contributo nel mondo della musica, della danza, della moda e dello spettacolo. Grazie alle sue performance dal vivo e ai suoi video ha reso popolari tecniche di danza come il moonwalk, il toe stand, l’anti-gravity lean e la robot dance, arrivando ad essere considerato uno dei migliori ballerini di sempre. I suoi passi vengono ancora insegnati nelle scuole di danza moderna, i suoi album vendono ancora milioni di copie e ogni anno il numero dei fan cresce in modo esponenziale. Nel 2010 diventa l’artista più scaricato su Internet di tutti i tempi. Ci sono due generazioni cresciute con quella musica, milioni di ballerini, professionali e non, che danzano imitando Michael Jackson. Come sottolineano i suoi ammiratori: “Nessun anno cancellerà tutto quello che hai fatto per i tuoi fan e per i bambini, per sempre e sempre”. Michael Jackson rimane, a distanza di sedici anni, il Re indiscusso del Pop, un’icona che ha travalicato i confini musicali per diventare un fenomeno culturale globale e immortale.

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