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Supermercati e mercati rionali: abitudini alimentari italiane si confrontano con il caro vita

Il Mercato Rionale di Campo dei Fiori a Roma
Il Mercato Rionale di Campo dei Fiori a Roma

Accade in tutte le società del mondo che la cucina sia parte integrante della cultura e della propria identità nazionale, espressione delle abitudini alimentari di questo e di quel popolo, in contrasto tra tradizioni secolari e sfide economiche contemporanee. Così, dopo il Covid ed in particolare dal 2022, il caro vita ha messo a dura prova le famiglie di tutta l’Europa, costringendole a rivedere le proprie scelte di acquisto e a bilanciare il desiderio di qualità con la necessità di risparmio. In Italia il confronto tra supermercati e mercati rionali emerge come un tema centrale nella gestione quotidiana del budget alimentare.

Supermercati e rionali: come cambiano i consumi e la spesa alimentare

È così che il caro vita, trainato dall’inflazione galoppante, dall’aumento dei costi energetici e delle interruzioni delle catene di approvvigionamento globali a causa di questo o di quel conflitto, ha subito un incremento generalizzato dei prezzi al consumo. Se seguiamo i dati ufficiali dell’ISTAT, i prezzi dei beni alimentari sono aumentati in media del 10% negli ultimi due anni, con punte che superano il 15% per prodotti come carne e latticini. Si tenga presente che questi sono prezzi medi, poiché nella vulgata, le considerazioni parlano del 40% almeno di aumento reale dei prezzi. Questa situazione, insieme alla stagnazione dei salari fermi a trent’anni fa, ha obbligato molte famiglie a modificare le proprie abitudini di spesa, prediligendo prodotti mediamente più economici o riducendo la frequenza di acquisto di alimenti considerati meno essenziali.

Dove comprano gli Italiani

I supermercati rappresentano oggi il principale canale di acquisto per la maggior parte degli italiani, offrendo una vasta gamma di prodotti, dai marchi premium alle private label, spesso a prezzi competitivi grazie a promozioni e sconti. Le catene di distribuzione, ad esempio come Coop, Esselunga, Lidl, MD, Eurospin, hanno rafforzato la loro posizione introducendo strategie mirate per attrarre clienti in un contesto economico difficile.

Un elemento distintivo dei supermercati è la capacità di offrire convenienza e praticità. La possibilità di trovare tutto in un unico luogo, combinata con l’accesso a offerte promozionali, rende questi punti vendita particolarmente attraenti. Inoltre, l’introduzione di applicazioni digitali per la gestione di carte fedeltà e il monitoraggio delle promozioni ha reso più semplice per i consumatori individuare le migliori offerte, fino ad arrivare alla possibilità di rimanere a casa e ricevere i prodotti direttamente a casa grazie a politiche di consegna espressa con piattaforme come Deliveroo o Glovo.

Tuttavia, l’abbondanza delle opzioni di scelta crea due situazioni:

  1. il dilemma della scelta del consumatore che tenderà a scegliere per criterio di brand fidelity
  2. la scelta di prodotti con rapporto qualità-prezzo a favore del prezzo.

Così, per acquistare prodotti che siano sostenibili per le tasche dei consumatori, si scelgono spesso prodotti ultra-processati e a basso costo, per di più di scarsa qualità nutrizionale. In questo contesto, l’educazione alimentare gioca un ruolo fondamentale per contrastare obesità e malattie correlate.

Mercati rionali: tradizione e qualità

E per tradizione e per opportunità di risparmio, i mercati rionali ancora oggi continuano a rappresentare un pilastro della cultura alimentare italiana. Per molti consumatori, la spesa al mercato non è solo una questione di acquisto, ma anche un’esperienza che connette con le radici della tradizione culinaria, essendo per definizione dei luoghi di incontro e socializzazione, che offrono prodotti freschi e di qualità, spesso a chilometro zero.

Nel nostro momento storico, in cui si cerca di tagliare le filiere commerciali, i mercati rionali offrono il vantaggio chiave di interagire direttamente con i venditori, che possono fornire consigli su come scegliere e preparare i prodotti. Inoltre, la presenza di prodotti stagionali favorisce una dieta più varia e salutare, riducendo l’impatto ambientale legato all’importazione di alimenti fuori stagione.

Tuttavia, i mercati rionali hanno comunque dei problemi, in quanto la loro dimensione ridotta ha portato gli operatori economici a doversi misurare con nuove politiche di margine commerciale, minacciando la loro competitività. Oggi, la competizione con i supermercati e la crescente urbanizzazione hanno portato a una diminuzione della loro presenza in molte città italiane. Nonostante questo, i mercati sono percepiti come meno accessibili, sia in termini logistici che economici, soprattutto per le giovani generazioni.

Cosa mettiamo nel carrello della spesa

Il caro vita ha avuto un impatto significativo sulla composizione del carrello della spesa degli italiani. Dati alla mano, secondo un rapporto di Coldiretti, il 40% delle famiglie ha ridotto gli acquisti di carne e pesce, mentre cresce la domanda di legumi, uova e prodotti a base di cereali, considerati alternative più economiche. Anche i prodotti a lunga conservazione, come pasta e riso, hanno visto un aumento delle vendite, poiché permettono di pianificare i pasti a lungo termine e di ridurre gli sprechi.

Nei supermercati, le private label stanno guadagnando sempre più terreno. Questi prodotti, spesso di proprietà di gruppi o di catene sono percepiti come un buon compromesso tra qualità e prezzo, rappresentando una scelta strategica per le famiglie con budget limitati. Al mercato rionale, invece, si osserva una maggiore attenzione verso l’acquisto di quantità ridotte ma di alta qualità, con un focus su frutta, verdura e formaggi locali. Nell’insieme, l’attenzione alla sostenibilità rischia di passare in secondo piano. Tuttavia, sempre più consumatori stanno cercando di coniugare risparmio ed eco-sostenibilità, sebbene siano ancora in minoranza. Acquistare prodotti sfusi, ridurre gli imballaggi e prediligere alimenti locali sono alcune delle strategie che permettono di ridurre i costi sia per la tasca che per l’ambiente. Specialmente nei mercati rionali è più facile evitare gli imballaggi e scegliere prodotti freschi, spesso venduti in quantità personalizzabili. Anche i supermercati stanno rispondendo a questa tendenza, introducendo reparti di prodotti sfusi e ampliando l’offerta di alimenti biologici e locali.

Supermercati e rionali: il ruolo della tecnologia

La tecnologia sta giocando un ruolo crescente nel modellare le abitudini di acquisto. Come già citato, le piattaforme di e-commerce e applicazioni per la consegna a domicilio stanno rivoluzionando il modo in cui gli italiani fanno la spesa. Se da un lato i supermercati hanno investito massicciamente in questo settore, anche alcuni mercati rionali stanno sperimentando soluzioni digitali per raggiungere una clientela più ampia.

Entrando nel dettaglio, ad esempio, servizi come Cortilia e altri marketplace locali (se non areali o di provincia) permettono di ordinare prodotti freschi direttamente dai produttori, combinando la qualità del mercato rionale con la comodità della consegna a domicilio. Queste soluzioni possono rappresentare una valida alternativa per chi desidera sostenere i produttori locali senza rinunciare alla praticità.

I consumi degli italiani a tavola: uno sguardo al futuro

Il confronto tra supermercati e mercati rionali evidenzia come il caro vita stia influenzando profondamente le abitudini alimentari degli italiani. Mentre i supermercati offrono praticità e prezzi competitivi, i mercati rionali continuano a essere apprezzati per la qualità e il legame con la tradizione. In un contesto economico sfidante, la capacità di bilanciare questi due mondi diventa fondamentale per garantire una dieta equilibrata e sostenibile. Guardando al futuro, sarà cruciale promuovere politiche che supportino entrambe le realtà, incentivando pratiche sostenibili e accessibili a tutti. La sfida è complessa, ma anche ricca di opportunità per ridefinire il rapporto tra economia, alimentazione e cultura in Italia.

Leggi anche Numeri e soluzioni per lo spreco alimentare. Intervista al professor Andrea Segrè

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